RECIPROCO

recìproco agg. [dal lat. reciprŏcus «che va e viene, che fluisce e rifluisce», comp. di *recus«che sta indietro» e *procus «che sta innanzi»] (pl. m. –ci).

1. Che sussiste in modo analogo e vicendevole tra due o anche più soggetti, elementi o enti: sentimenti reciproci, e amoreaffetto reciprocosimpatiastimaamicizia reciproca, o odio reciprocoavversioneantipatia reciprocadarsi reciproco aiutoprestarsi reciproca assistenzarapporti reciprocicondizioni reciproche, soprattutto in politica, in economia e in commercio (agevolazioniconcessioni reciprocheconti reciproci, tra banca e banca o tra due operatori); posizioni reciproche, in araldica, le figure considerate in rapporto alla situazione di altre figure.

2. Usi e significati. scientifici e tecnici:

a. In matematica, numero reciproco (o semplicemente. reciproco, o anche inverso) di un dato numero (razionale, reale o complesso), non nullo, il numero tale che il prodotto del numero dato per esso sia uguale a

1; funzione reciproca (o anche reciproca come s. f.) di una funzione, la funzione (definita per quei valori di x per cui la funzione data non si annulla) tale che il prodotto della funzione data per essa sia uguale a 1 per ogni valore di xequazione reciproca, equazione algebrica che, con ogni radice, ammette la sua inversa.

b. Nella logica formale, proposizione reciproca (o assoluta come s. f., reciproca), proposizione ricavata da un’altra per conversione.

c. In grammatica, verbi riflessivi reciproci. (o anche verbi reciproci), i verbi che, con l’aggiunta della particella pronominale, esprimono un’azione o una situazione di reciprocità (per es.: «quei due si odiano a morte»). In fonetica, assimilazione reciproca., tipo di assimilazione per cui i due fonemi agiscono l’uno sull’altro modificandosi reciprocamente (per es., nel passaggio dal latino rapidum, attraverso *rapdu, all’italiano ratto).

d. Nella metrica classica, verso reciproco, verso che conserva, con l’inversione delle parole che lo compongono, lo stesso senso e lo stesso metro (che può essere quindi letto, come successione di parole, sia da sinistra a destra sia da destra a sinistra; per es., Virgilio, Aeneis, I, 12-13: Musa mihi causas memora quo numine laeso: Laeso numine quo, memora causas mihi Musa)( Musa rammentami le cause dell’offesa). ◆ Avv. reciprocaménte, in modo reciproco, secondo un rapporto di reciprocità, scambievolmente: stimarsi reciprocamenteun trattatoun accordo che impegna reciprocamente i due contraenti.

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