dilèmma s. m. [dal lat. dilemma –ătis, gr. δίλημμα -ατος, comp. di δι- «due» e λῆμμα«premessa», dal tema di λαμβάνω «prendere»] (pl. –i). – Forma di argomentazione, nella quale si stabilisce, in generale, un’alternativa tra due ipotesi (dette corni del dilemma, e di qui l’espressione dilemma cornuto con cui è spesso chiamata quest’argomentazione), da ciascuna delle quali deriva la conseguenza, affermativa o negativa, che si vuol dimostrare: proporre, risolvere un dilemma. Con significato estensivo, alternativa, necessità di scelta tra due contrastanti soluzioni quando ogni altra via d’uscita sia esclusa: porre una persona di fronte a un dilemma; trovarsi dinanzi a un dilemma; risolvere l’atroce dilemma.
Questa parola è molto curiosa perché è normalmente impiegata con un significato approssimativo, che ha poco a che vedere con quello proprio.
Infatti solitamente il dilemma è inteso quale scelta fra alternative, o perfino come incognita o situazione problematica: il giornalista parla del dilemma dell’intervento in politica del nuovo partito, ci si può trovare incastrati nel dilemma del menu per la grande cena, e la famiglia si trova investita nel solito dilemma sulla meta delle vacanze. Ma in filosofia il dilemma è un’altra cosa.
Esso si articola in due premesse che però conducono inevitabilmente alla medesima conclusione: poco importa della giustezza della prima o della seconda, dato che il risultato non cambia. Un esempio leggendario di dilemma è quello davanti a cui si sarebbe trovato il Califfo Omar, che fece bruciare la grande Biblioteca di Alessandria nel 642: se i libri che vi erano contenuti non riportavano quanto scritto nel Corano, erano nocivi, e perciò andavano bruciati; se invece riportavano ciò che dice il Corano, erano inutili, e perciò andavano bruciati.
La conclusione dei due ‘corni del dilemma’ può anche essere la medesima nel senso di ugualmente inaccettabile: se vado alla festa sono certo di incontrare persone che non voglio rivedere e che così riprenderanno a cercarmi; se non ci vado farò uno sgarbo bruciante al festeggiato.
Secondo il suo significato proprio è quindi una parola precisa e complessa – da tenere a mente, anche se gli usi profani prendono grande forza.