con·cor·rèn·za/
sostantivo femminile
concorrènza s. f. [der. di concorrere]. – 1. ant. Affluenza: v’era una c. di genti alla sua bottega, come ad una fiera (G. Gozzi). 2. a. Competizione, emulazione, spec. nelle locuz. fare c. a qualcuno, essere, mettersi, entrare in c., gareggiare, competere; sa di essere il più forte e non teme la c. di nessuno. b. In commercio, nell’industria e sim., gara fra i diversi produttori o fra i commercianti per produrre e vendere in maggior quantità, e i mezzi a cui fanno ricorso per raggiungere lo scopo: la c. è l’anima del commercio; ha aperto un negozio in c. col suo antico socio; vogliamo vincere la c. di tutti gli altri produttori; farsi una c. spietata, a coltello, ecc. Con sign. più specifico in economia: libera c., situazione di mercato caratterizzata dalla polverizzazione e dalla completa mobilità della domanda e dell’offerta, dalla mancanza sia di preferenze dei venditori nei confronti dei singoli compratori, e viceversa, sia di qualsiasi ostacolo di natura legale alla piena libertà del mercato; c. omogenea e c. eterogenea, tra beni economicamente identici o no, o tra compratori nelle stesse condizioni o no; c. potenziale, non in atto ma possibile, solo che cresca il prezzo sul mercato; c. nella domanda o richiesta, quando il bene domandato sia suscettibile di più usi o più impieghi produttivi; c. nell’offerta, quando si tratti di beni ottenibili, alternativamente e indipendentemente, dall’impiego di uno stesso fattore di mezzi produttivi. In diritto, c. sleale, attività di chi usa nomi o segni distintivi che possano creare confusione con quelli usati legittimamente da altri, o imita i prodotti di un concorrente, o compie con altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente, o diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti di un concorrente tali da determinarne il discredito (con sign. analoghi ma meno specifici, l’espressione è frequente anche nel linguaggio com., talvolta in senso scherz.). 3. non com. Convergenza, incontro: c. di rette, di piani; il fatto è avvenuto per una c. di circostanze (più com. concorso). Nella liturgia cattolica, il succedersi di due feste in due giorni immediatamente susseguenti, per cui i secondi vespri della prima si incontrano con i primi vespri della seconda.