INCARDINARE

in-car-di-nà-re (io in-càr-di-no)

incardinare v. tr. [der. di cardine; nel sign. 2, dal lat. tardo incardinare, der. di cardo –dĭnis«cardine»] (io incàrdino, ecc.). – 1. Raro nel sign. proprio di porre sui cardini. Più com. in senso fig., porre i fondamenti di qualche cosa: iun processo, porne i capisaldi, chiamando le parti, nominando i difensori, ecc.; anche come intr. pron., incardinarsi, imperniarsi, poggiare solidamente: un’educazione che s’incardina su rigidi principî moralila convivenza sociale s’incardina (o è incardinatasul rispetto delle leggi2. Ascrivere un ecclesiastico a una determinata diocesi.

Questa non è una parola semplice ma scaturisce da un’immagine semplice, e permette dei significati potenti e incisivi.

Incardinare ha il primo significato di ‘porre sui cardini’, un’azione che come ognun sa è molto più facile a dirsi che a farsi (cercando di infilare la porta in due nei due cardini ‘Io ci sono , tu ci sei?’ ‘Sì… no… ora sì’ ‘Ora non ci sono io’ ‘Via!’ e fran, tutti in terra con la porta sfasciata). L’idea è quella di porre un elemento mobile sui cardini, i perni di una cerniera: porte, ante, coperchi e via dicendo.

Come accade a molti verbi che descrivono azioni domestiche, l’incardinare acquista dei significati figurati che hanno una bella presa: in generale diventa il fondare qualcosa su un principio, su un elemento, così come l’anta viene montata sul cardine. Si può parlare di una serie di romanzi incardinati sul medesimo mondo fantastico, si può incardinare una ricerca su un esperimento che ha dato dei risultati inattesi, l’amico conduce una vita incardinata sul salutismo, e qui parliamo spesso di come i significati di una parola si incardinino su un’immagine. Un uso particolare e (stranamente) bello è quello che se ne fa in ambito giuridico: quando si parla dell’incardinare una causa o un giudizio, si descrive l’avvio corretto di un processo – quasi a braccia di avvocato fosse montato e pronto a funzionare. E quindi si può leggere di come quel processo sia stato incardinato nel tal foro.

Capiamo che è un verbo molto vasto e versatile, da avvicinare proprio al fondare o al basare; ma questi verbi hanno una natura, per così dire, statica: ciò che è fondato o basato su qualcosa ce lo immaginiamo facilmente ponderoso e fermo, mentre l’incardinare ci presenta ciò che è incardinato in maniera più dinamica, funzionale, essendo intrinsecamente mobile intorno a un asse.

Ultima curiosità: incardinare un membro del clero significa assegnargli una diocesi. E l’incardinare del latino tardo (poi recuperato in italiano con i significati che abbiamo visto) emerge proprio in ambito ecclesiastico, col significato di creare qualcuno cardinale.

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